Descrizione
poesie e prose, 2023 – cartaceo, pagg. 172 / ebook (ePub)
Ettore Fobo presenta dodici autori, scelti fra chi meglio rappresenta la sua visione mitorealistica e sotterranea, e li raccoglie come una dozzina di fiori a comporre un mazzo di agenti caotici. Tra poeti già noti o narratori che si cimentano anche con la lirica, troviamo Ksenja Laginja, Paolo Spaziani, Sandro Battisti, Mattia Canovaro, Carlo Gregorio Bellinvia, Massimo Fantuzzi, Lukha B. Kremo, Maria Cardamone, Matteo Gennari, Alex Tonelli e Silvio Straneo. La raccolta di poesie, racconti, scritti inediti e pensieri, viene sigillata dallo stesso curatore con altrettanti interventi, una prefazione e una postfazione, a confezionare questo bouquet del caos.
[collana: VersiGuasti / 26]
Donatella Pezzino –
Donatella Pezzino illustra l’ideologia del ‘Mitorealismo del Sottosuolo’, ed è accompagnata su Bibbia D’Asfalto da estratti presi dall’opera uscita per la collana Versi Guasti, di cui ora Ettore Fobo è il curatore:
Concetti chiave del movimento sono il rifiuto della metafisica e della trascendenza, viste come sovrastrutture ingombranti sorte per controllare, imbrigliare e indottrinare la mente umana, impoverendola di tutte le sue risorse creative; e la fede sconfinata nell’immaginazione e nel sogno, sorgenti di quell’inesauribile energia liberatrice che l’uomo trova nel “sottosuolo” di sé stesso e, dunque, di quella forza esclusivamente umana e terrena con la quale il suo “io-nel-mondo” può realizzare e realizzarsi nel modo più autentico.
Mitorealismo è quindi esaltazione del caos contro la dittatura dell’ordine e degli schemi, nonché rottura radicale con i tradizionali moduli stilistici e linguistici. Ed è, soprattutto, ricerca di una poesia che rifugga dalla comprensibilità come da un prodotto di largo consumo facilmente vendibile e scambiabile: una poesia che abbia il coraggio di disgregare, di annientare, di guardare in faccia il reale dell’umano anche quando è buio e banalità.
Surrealismo, mitologia, istanze filosofiche e letterarie di varia derivazione vi si combinano in percorsi fuori dallo spazio e dal tempo, dove lo spirito può ritrovare nell’incompiuto la propria dimensione ideale. Ne nasce una fuga di specchi che è discesa senza freni nell’inesplorato, e nella quale la sacralità è solo in quel disordine che è oltre il possibile e l’inesprimibile.